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Cosa si aspetta e quindi cosa chiederebbe un imprenditore "illuminato" (tale può definirsi, a pieno titolo, chi partecipa alla Scuola di Politica ed Economia) a chi si candiderà ad amministrare il proprio comune? Lo abbiamo chiesto agli iscritti alla SPE, in modo libero e senza censure.

Ne è scaturito un confronto vivace ed interessante che ha portato l’attenzione su questi temi:

ü  maggiore ascolto, ma con continuità e non sporadicamente, con i cittadini imprenditori possibilmente in seno alle commissioni consigliari che quasi tutti i comuni hanno istituito;

ü  attenzione all’impresa sul fronte della tassazione locale (leggi IMU e la futura TARES);

ü  razionalizzare per contenere i costi anche delle amministrazioni comunali (ciò potrebbe avere ripercussioni dirette sulle richieste legate al punto precedente);

ü  attenzione alle imprese locali nell'assegnazione di appalti, sempre nel rispetto delle regole (ciò potrebbe aiutare le imprese a svolgere ancor più una funzione sociale in risposta al tasso di disoccupazione che purtroppo anche nel nostro territorio cresce);

ü  legato ancora la punto precedente coinvolgere i comuni in strumenti che consentano un più facile incontro tra domanda e offerta di lavoro; (BORSA COMUNALE DEL LAVORO)

ü  ridurre la burocrazia e uniformare le procedure tra comuni e comuni; chiarezza dei ruoli/competenze dei diversi uffici comunali (evitare dispendiosi ed inutili rimpalli tra un ufficio e l’altro);

ü  attenzione alla sicurezza del territorio in particolare delle aree produttive (di notte più isolate di altre zone);

ü  attenzione all’abbattimento di barriere architettoniche ove ancora esistenti;

ü  implementare l’installazione di centraline di ricarica per le auto elettriche (fare cultura del contenimento dell’inquinamento).